STEFANO CONTE; Racconti Di Barman
-RACCONTACI DI TE; ESPERIENZE LAVORATIVE, PROGETTI.
Ho iniziato nel 1996 in uno stabilimento balneare in Salento, mi innamoro subito di questo fantastico mondo e decido di fare sul serio cominciando un percorso formativo prima con A.I.B.E.S. e poi con W.F.B.S. La richiesta di barman che praticavano FLAIR era tanta, come la mia voglia di lavorare al fianco di grandi professionisti e così comincio, stagione dopo stagione, a girare l’Italia in lungo e in largo tra discoteche, cocktail bar e club esclusivi, continuando a frequentare master in Planetone e successivamente Campari Academy. Nel 2018 comincia la mia avventura con la The Begin Hotels e approdo al SeePort Hotel nel capoluogo marchigiano. Progetti? Tanti, ma quello a cui in questo momento sto dedicando più energie è il foodpairing, perché al quarto piano del Seeport si trova il Ginevra Restaurant e ho l’opportunità di collaborare con due grandi professionisti del settore, lo chef Paolo Antinori e il sommelier Roberto Cecchetti. Insieme stiamo progettando dei percorsi sensoriali che realizzeremo su misura per i nostri ospiti.
-COSA CHIEDONO I TUOI CLIENTI AL BANCONE DEL BAR?
I grandi classici intramontabili sono sempre presenti nelle richieste dei nostri ospiti, ma chi ci conosce solitamente si affida a noi per farsi guidare nella scelta delle Signature sempre aggiornate nella nostra drink list.
-NEI TUOI COCKTAIL, TRADIZIONE O INNOVAZIONE?
Dal mio punto di vista, 4 è il numero perfetto: tradizione, innovazione, territorialità e sperimentazione.
-QUALI SONO I PUNTI DI FORZA NEL TUO LOCALE?
Il nostro punto forte è quello di riuscire a mettere al centro di tutto l’ospite, renderlo Protagonista e regalargli un’esperienza che piacevolmente rimarrà nei suoi ricordi. La cura dei dettagli e la location fanno il resto: è un ambiente che abbraccia.
-COSA NE PENSI DEI PRODOTTI NO ALCOOL NATI NEGLI ULTIMI ANNI?
Anche
se all'inizio ero un po' titubante, ho sempre prestato attenzione ai
nuovi trend. Ora è innegabile l’aumento della richiesta di bere
low alcool o alcool free: per questo sulla nuova drink list abbiamo
aumentato l’offerta e grazie a questi nuovi prodotti riusciamo a
raggiungere ottimi livelli qualitativi, sorprendendo i nostri ospiti.
-QUALE È IL COCKTAIL CHE PREFERISCI MISCELARE AI TUOI CLIENTI?
Senza dubbi il Re dei cocktail: il dry Martini, al quale dedichiamo una pagina intera nella nostra drink list.
-CAMBIERÀ QUALCOSA NEL SETTORE DELL'HOSPITALITY DOPO QUESTA PANDEMIA?
Sicuramente da parte della clientela un occhio molto attento alla pulizia e agli spazi e verrà premiato chi saprà garantire tutto questo con naturalezza, senza creare stress o limitazioni agli Ospiti, ma anzi, coccolandoli ancora di più e riservando loro delle atmosfere intime ed eleganti.
-UNA DELLE TUE RICETTE È IN "THE BARTENDERS COCKTAIL", COME TI SEI SENTITO A VEDERLA NEL LIBRO?
È stata un’emozione vederla pubblicata e una grande soddisfazione personale. Ho davvero la fortuna di fare il lavoro che amo e di farlo in un posto dove l'ispirazione è continua.
-SCRIVICI LA RICETTA DI UNO DEI COCKTAIL NELLA TUA DRINK LIST.
“The
joyful”
4 cl vermouth bianco
3 cl sakè allo yuzu
3 cl vodka infusa al cetriolo
1,5 cl sciroppo di fico d India
6 gocce stillabunt
Garnish fiore edule